Sono convinta che narrare sia una attività didattica essenziale. Gli studenti imparano narrando e ascoltando narrazioni. E’ una modalità di approccio che funziona spesso con i miei alunni specie se coinvolge il mio (di docente) e il loro ( di studente ) vissuto emotivo. Senza quello non c’è apprendimento vero, ormai lo si sa.
La narrazione è un processo cognitivo attraverso il quale strutturiamo unità di esperienza. Le strutture narrative sono forme mentali universali attraverso cui le persone comprendono la realtà, la rappresentano e le attribuiscono significato.
Così ho iniziato la pratica dello storytelling con l’Ipad della nostra classe 2.o per documentare le attività che si fanno, tenerne traccia e rifletterci sopra, un po’ come una pratica didattica metacognitiva.
Sono rimasta fortemente stupita. Gli studenti amano raccontare cosa hanno fatto e con una velocità impressionante confezionano brevi storie in video o formato epub con foto, testi, filmati e via dicendo.
Siamo stati a visitare la biblioteca comunale e a fare un intervista al bibliotecario per dare inizio al secondo anno del progetto BiP ( Biblioteca in Play) e i ragazzi hanno subito confezionato un breve video e dei semplici ebook, che però testimoniano davvero un “esserci” e un apprendimento attivo.
Senza l’aiuto della tecnologia sarebbe stato non dico impossibile ma quasi.
Prossimo passo: impostare una lettura ad alta voce per i bimbi della scuola dell’infanzia. Anche su quello “narreremo” qualcosa in un qualche modo.
Che bello! Almeno in questo, mi diverto.