” Il mondo è pericoloso, anche se ce lo raccontiamo sicuro. È il prezzo della vita. Il cyberspazio, ormai duale del reale a tutto tondo, non fa eccezione. Ci si può vivere dentro con un minimo di buon senso, e la consapevolezza che è possibile inciampare in qualche ostacolo. Il buon senso nella fattispecie consiste nell’abitarlo con accortezza, elevando il livello di attenzione nei luoghi sconosciuti. Insomma, il cyberspazio non è il paese dei balocchi ma è il mondo, che è pieno di ciarpame e ricchezza allo stesso tempo. Per percorrelo e conoscerlo occorrono attenzione e ponderazione.”
Le affermazioni del nuovo post odierno del Prof si adattano perfettamente alla mia situazione scolastica: vorrei le leggessero anche i genitori dei miei studenti, così apprensivi e spaventati, e soprattutto i colleghi e gli studenti stessi. Ma forse questi ultimi sono coloro che ne hanno meno bisogno, anzi no …ritratto: un bisogno diverso. Devono essere un po’ smaliziati , addestrati , ma non sono diffidenti e impauriti se mai il contrario. Sono inconsapevoli e ingenui, come tutti gli adolescenti, ma anche baldanzosi e spavaldi.
Quello che invece mi fa più riflettere è l’ostinazione a negarsi l’accesso a una strada anche se vedi che è la più frequentata, ormai, solo perchè preferisci la sicurezza di quella vecchia. O solo perchè le strade nuove si sa ti faranno “trovare male” o ancora perchè la strada nuova pur così affascinante, o forse proprio perchè tale, nasconde insidie indescrivibili o infine perchè è davvero troppo faticosa.
Il gusto nell’apprendere va di pari passo con il gusto nell’insegnare. E non proverei alcun gusto se non potessi aprire gli occhi, guardare il mondo, sperimentare, senza preconcetti, tutte le mattine.
Non c’è peggior servizio per l’insegnamento del credere non che gli altri sbaglino sempre, ma che l’unica verità sia sempre e solo la tua.
sabinaminuto 
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