Il buon senso di tutti i giorni

Anche a me basta il buon senso di tutti i giorni. Non mi intendo di linguaggi e di costruire software. A me interessa usarli con gli studenti ed ottenere dei risultati. Visibili e valutabili, se possibile.

Dunque ecco una storia di ordinario buon senso. Ho fatto un corso di aggiornamento sull’uso delle App di Ipad per la scuola: ho provato Educreation di cui ho già postato un video a suo tempo.  Ne ho prodotti altri due sui verbi e li ho dati come “studio a casa” agli studenti.

A scuola invece di spiegare abbiamo fatto il contrario: la lezione era on line e dopo averla studiata, a scuola si è applicato quanto appreso con esercizi, discussioni varie e verifica orale.

Risultati :

  • I ragazzi erano più coinvolti ( non mi illudo , magari era solo la novità)
  • la lezione è stata più brillante
  • ad una prima verifica, tranne 2, sembra che finalmente qualche verbo l’abbiano imparato ( io sono una di quelle che ancora li insegna e ci crede)
  •  mi sono divertita a produrre i  miei piccoli lavori e oggi replico
  • ho ricevuto i complimenti dai genitori (!)

http://www.educreations.com/

Immagine

Qui qualcosa sulla flipped classroom

About sabinaminuto

Insegno lettere nella scuola secondaria di II grado, a Savona, a metà strada tra il mare e le montagne. Collaboro con il gruppo IWT, per cui sono anche formatrice. Mi interesso di teatro sociale con T21. Viaggio. Scrivo.
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14 Responses to Il buon senso di tutti i giorni

  1. adrianapa says:

    Ciao, trovo interessante il tuo post. Ho provato ad accedere, tramite il link, al sito da te indicato (educreations), ma ho trovato solo esempi in inglese. Prima di iscrivermi o altro, se ti è possibile, mi piacerebbe avere ulteriori informazioni. Per ora sto “immagazzinando” informazioni e formazione, che, nella maggior parte dei casi, spero di poter tradurre in lavori più organici in classe l’anno prossimo. Spesso anch’io mi trovo a dover ribaltare completamente la mia concezione di fare didattica, cercando di ascoltare le modifiche nella mentalità e nel modo di imparare delle generazioni che cambiano sempre più rapidamente, soprattutto dall’anno scorso. D’altra parte, porsi continuamente domande e mettersi in discussione credo sia il “sale” del nostro lavoro. Difficile, però, non sai mai se le variabili che intervengono avrebbero dato risposte differenti se avessi agito in altra maniera! Chiudo con una battuta (involontaria) di un mio alunno di I media, ascoltata pochi giorni fa: alla domanda “Come si possono classificare i verbi “potere, dovere, volere…” che “servono” ad altri verbi” la risposta, con sorriso sulle labbra, è stata “ALTRUISTI!!!”. In fondo sarebbe una classificazione più carina, no?!

  2. giodan says:

    mi trovo completamente d’accordo con quanto dici sull’efficacia della flipped classroom. E proprio uno dei concetti fondamentali del blended learning: trasferire in e-learning tutto ciò che uno studente può fare anche da solo ( e magari meglio perché con i suoi tempi ed in modalità asincrona) e sfruttare al massimo le ore frontali per l’interazione, la discussione e la sperimentazione su ciò che si è appreso. Guarda questo a proposito di flipped classroom. mi sembra interessante.

  3. giodan says:

    il link non ha funzionato per cui ti copio direttamente l’indirizzo http://www.educatorstechnology.com/2012/02/flipped-classroom-new-learning.html

    • sabinaminuto says:

      Grazie! L’argomento mi interessa molto. Il sito sembra interessante.
      Ti farò sapere gli sviluppi. Noi ci stiamo orientando a trovare finanziamenti per farci una classe 2.0 con tutti Ipad. La richiesta al ministero finora non ha avuto esito.
      Hai esperienze in tal senso?

  4. giodan says:

    Magari! ho esperienza di richiesta di fondi di ricerca perfino al fruttivendolo sotto casa visto che di mestiere faccio la ricercatrice, ma è più complesso per me il mondo delle richieste di fondi da parte della scuola. Ti dico ciò che mi viene in mente.
    Quando ero presidente del consiglio di istituto delle mie figlie abbiamo avuto piccoli finanziamenti da una banca (quella dove la scuola appoggiava il conto). Io non so dove stai tu ma per esempio qui a firenze abbiamo l’Ente cassa di risparmio di firenze (ente benefico legato a cassa di risparmio) che ogni anno a giugno fa u bando per vari tipi di progetti tra cui potrebbero rientrare anche progetti di scuole del territorio. Altre fonti possono essere bandi regionali. La regione toscana fa diversi bandi sull’istruzione. Ma non ci ho bazzicato molto per il vero. Poi qualche giorno fa mi sono iscritta ad un portale che riporta tutti i bandi europei di ogni tipo, proprio perchè volevo vedere se posso avere accesso a fondi europei per un progetto che ho in mente sulla trasformazione in blended learning delle scuole di specializzazione di medicina dell’università di firenze. Ho visto che ci sono molte risorse dedicate all’e-learning. Appena ritrovo il sito ti faccio avere il link. Altra cosa che volevo fare (perchè devi sapere che avrei in mente un progettino per mettere su una piattaforma e-learning per la classe di mia figlia anno prossimo III media) è chiedere informazioni in tal senso ad un prof. che ho conosciuto qualche giorno fa del CNR di genova che che lavora proprio nel campo della formazione e si occupa di e-learning. Se ricavo qualche buona dritta ti faccio sapere.
    La cosa importante di cui accertarsi è che tutti gli studenti abbiano accesso ad un collegamento internet da casa, credo. Per non mettere in difficoltà nessuno. E che la scuola abbia una buona connessione.

  5. sabinami says:

    Ciao. Abbiamo già chiesto finanziamento alla fondazione di turno che pare intetessata. Però la questione bandi europei mi interessa molto così come il contatto con il prof di Genova poichè io sono di Savona. È per caso la prof Sugliano?

    Noi abbiamo già una buona wireless a scuola e il registro on line a cui tutti gli studenti accedono da casa. Ho anche già utilizzato una pittaforma di e-learning in via sperimentale Dokeos. Se vuoi ti racconto. Ci stiamo però muovendo per trasformare il registro in una piattaforma gestita da noi.

    Fammi sapere!
    I

  6. giodan says:

    non mi sono scordata di te, soltanto non ho avuto tempo. Domani mi ritaglio una mezz’ora per continuare il discorso. In questo villaggio ho sentito parlare molti di registro digitale. Mi spieghi perbene in cosa consiste? alle scuole delle mie figlie non c’è mai stato.

  7. sabinaminuto says:

    Il registro on line é ormai una legge dello stato giá in vigore per questo anno scolastico ma che pochi hanno applicato. Noi ne siamo entusiati e fieri. Abbiamo optato per la versione cloud di Spaggiari che ci ha dato buone garanzie e funziona bene. In pratica famiglie e svuola sono collegate sempre on line per voti, compiti, assenze, lezioni, file, colloqui, avvisi.
    Lo usiamo tutti i giorni e non abbiamo più nulla di cartaceo se non qualche modulo.
    Il risparmio è notevole ma soprattutto la vita della scuola è cambiata totalmente. La trasparenza con tutto ciò che comporta è massima. Non abbiamo avuto paura di mostrarci per quello che siamo e facciamo alle famiglie anche se all’inizio le resistenze sono state durissime. Dopo un anno il bilancio è positivo anche se certe cose andranno valutate e ridiscusse meglio.
    Aspetto nuove.
    Ciao

  8. giodan says:

    eccomi. il sito che ti dicevo è http://www.obiettivoeuropa.it/. c’è un po’ di tutto. anche usufruendone gratuitamente si ricava qualcosa di interessante.
    Questa del registro on line mi sembra una cosa incredibile! e mi dici che è una legge dello stato già da quest’anno ….. Io trasecolo! Pensa che noi ci siamo sbattezzati tutto l’anno perchè i nostri figli hanno difficoltà a trascrivere i compiti per casa (e un po’ ci marciano essendo in II media) e abbiamo chiesto ai prof di mandare almeno le cose più importanti per e-mail. Hanno detto che sarebbe troppo oneroso, già lo devono scrivere sul registro di classe! Il problema è proprio che molti di loro non li scrivono proprio …… e non ti sto a raccontare gli episodi su smarrimenti di giustificazioni, avvisi ecc ecc. Il registro on line è una legge dello stato….non ci posso credere, mi fa incazz…. questa cosa. Vabbè a presto e grazie mille!

  9. giodan says:

    Il prof si chiama Guglielmo Trentin e lavora al CNR di genova, Istituto per le tecnologie didattiche. Scusami per il commento, forse un po’ poco educato, che ho scritto ieri. Vado subito al sito che mi hai segnalato. Grazie

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