Il pensiero dell’ignoto studente (digitale)

“Vogliamo dirla tutta?
Insegnare per me, non è ciò che accade nelle scuole, non è volerci per forza far ingoiare il sapere come una medicina. Insegnare è molto di più, e non è lontanamente paragonabile a quello che cercano di fare, probabilmente in buona fede, i professori. Forse si sono arresi e hanno smesso di provare, a farci amare una materia. Gli insegnanti è probabile che pensino che noi studenti non abbiamo una vita al di fuori dell’ edificio scolastico, e noi studenti pensiamo che gli insegnanti non abbiano altro da fare che penalizzarci e demoralizzarci con pessime valutazioni. Dov’ è il punto d incontro? Non c’ è! Bene, a questo punto che si fa? La risposta? Niente… Non si fa niente, perchè nessuno, tra studenti ed insegnanti, si sforza di arrivare ad un compromesso, oppure anche solo ad un dialogo. Sapete cos’ è un dialogo no?! E allora è così difficile ascoltarci un attimo, invece che continuare ad andare avanti col programma perchè non c’è tempo di parlare?! Per parlare c’ è sempre il tempo, è solo che voi non volete trovarlo. Non chiediamo uno sforzo disumano credo, basta mettersi lì con noi, capire come va l’ andamento della classe, il rapporto con i professori o se c’ è qualche problema di cui vorremmo discutere… Probabilmente direte che sarebbe una perdita di tempo per vari motivi… Amen. Ad ognuno la sua opinione. Se non avete tempo-voglia-pazienza di provare a venirci incontro, non penso che noi lo faremo. E si continuerà a stare su due livelli differenti. Non vi lamentate poi se stiamo ‘distruggendo’ tutto quello che avete costruito voi ‘romani analogici’.
Questo non voleva essere un offesa per Nessuno sia chiaro. E’ solo quello che penso.”

 

Ho trovato questo commento nel blog  “Tablet, totem e tabù “che ho scoperto oggi.(Diijo funziona) Mi piace molto  (il blog) e mi ci ritrovo in pieno.

Ho voluto riportare questo commento di alunno ignoto, penso delle superiori, perchè è esattamente quello che mi immagino giri anche nella testa dei miei studenti di terza media o di seconda, forse in modo più inconsapevole, ma non meno potente.

Questa  è la distanza, fra noi di qua e loro di là,di cui parlava il prof. Formiconi anche tempo fa.

E io dove sto? Come insegnante mi chiedo se posso accettare di stare sempre dalla parte della barricata sicura, dove al massimo tira un po’ di vento ma non mi sporco mai le mani, senza provare l’ebbrezza del mettermi in gioco, dall’altra parte, affondando le mani nel paciugo e provando un po’ a rimestare.

Mi rispondo. No. Non posso pensare di passare ancora almeno 15 anni nella scuola senza dare un senso a quello che faccio con loro, quelli che sono di là. Di là ci voglio andare pure io, almeno a dare una sbirciatina. Alunno ignoto : io non mi sono arresa, voglio farti amare ciò che amo . Anche a te  anche  a voi. Anche di là, dove mi piacerebbe paciugare un po’ insieme.

About sabinaminuto

Insegno lettere nella scuola secondaria di II grado, a Savona, a metà strada tra il mare e le montagne. Collaboro con il gruppo IWT, per cui sono anche formatrice. Mi interesso di teatro sociale con T21. Viaggio. Scrivo.
This entry was posted in Pensieri. Bookmark the permalink.

Leave a comment